Lungo, complesso, complicato e per niente facile da memorizzare. Parlando del codice della strada, ci sono troppe norme, alcune anche contraddittorie, ma in maggior parte sconosciute proprio a chi dovrebbe conoscerle. Si sperava nel varo del nuovo codice, con regole più semplici e facili da memorizzare, invece no. In Parlamento è slittato tutto fino a nuovo ordine e pertanto continueremo a barcamenarci con norme, regole e cavilli per la maggior parte sconosciute ai più. E di articoli ignorati ce ne sono parecchi.
Tralasciamo l’art. 143 che è la norma che obbliga a tenere la destra, mai seguita e perseguita in autostrada ma che in caso di incidente su strade extraurbane prevede la sanzione anche per chi invece di tenere il margine destro della strada occupava un tratto di strada a ridosso della riga bianca centrale; quindi anche se innocente formalmente in caso di impatto, questa regola del codice che ti assegna una parte di colpa.
Tralasciamo anche quello relativo ai ciclisti, indisciplinati, eppure soggetti deboli nel traffico. Quanti di loro sanno dell'art. 182 che obbliga a usare la pista ciclabile quando è presente? Vale per tutti anche per gli amatori delle gare domenicali. Non potrebbero usare la strada. Provate a suonare col clacson quando ti si aprono a ventaglio davanti, il rischio di rimetterci è grosso.
Ma occupiamoci invece dell'art- 141, segnatamente la parte che prevede il controllo del mezzo al di là del rispetto delle norme. E' una regola astrusa che alcuni Comuni utilizzano per non pagare i danni da buca. Ad esempio, se cadi con la moto o la bicicletta in una buca, la regola non condanna in automatico il comune per omessa manutenzione (articolo 2051 del codice civile) ma in pratica ti assegna la colpa: sei caduto quindi non eri in grado di controllare il mezzo e pertanto hai commesso una infrazione. E una sentenza della Cassazione purtroppo dà ragione agli enti: se la buca è conosciuta, e ci finisci dentro, colpa tua e non di chi ha omesso la riparazione...
Sempre l'art- 141 viene chiamato in causa per altri scopi. Ad esempio, sei in città, rispetti il limite di 50 orari ma l'agente ritiene che per le condizioni del traffico (ad esempio nei pressi di una scuola) questa sia una velocità eccessiva, ebbene ti può multare. E lo stesso vale se esci di strada, gli accertamenti della polizia potrebbero evidenziare che non eri in grado di controllare il mezzo e pertanto hai violato l'articolo 141 e sei condannato lo stesso.
La stessa norma, come concorso di colpa, può essere applicata in alcuni casi se passi l'incrocio col verde e vieni centrato da un veicolo che non ha rispettato il rosso. Ovvero il giudice stabilisce se non hai messo in atto tutti gli accorgimenti, pur passando col verde, per farlo nella massima sicurezza e quindi c'è un concorso di colpa che va dal 20 al 40 per cento di responsabilità. Leggere alcune sentenze della Cassazione in merito.
Dura lex, sed lex
Dura lex, sed lex