Sempre per approfondire la nostra conoscenza, vi racconto cosa accadde, l'anno scorso, durante la mia prima uscita col gruppo pugliese di cui faccio parte, dopo ventitré anni di "astinenza" dalle due ruote.
10 luglio 2016 - uscita istituzionale ai Laghi del Matese.
La giornata inizia all'insegna di un entusiasmo a mille perchè partecipavamo, per la prima volta, ad una uscita col gruppo pugliese Puglia Bikers.
Partenza da Molfetta alle 7.25 per essere sul posto, a Barletta, alle 8.00.
Siamo puntuali e troviamo lì i primi partecipanti; metto il cavalletto laterale e non prevedo che sul terriccio di ciglio strada il cavalletto non tiene bene, infatti, neanche finite le presentazioni, "Giulia chiappona" ... si corica su un fianco, come un pachiderma stanco.
Rialzo la moto con l'aiuto degli astanti e pronuncio la prima "bestemmina" della giornata.
Si parte, e sulla 16 bis nessun problema, con la moto-scopa dietro di me.
Il motore è pronto, spinge senza problemi fino a 130kmh e ne ha ancora, Terry mi ficca gragnuole di pugni sul casco per farmi rallentare; faccio finta di decelerare !!!
Sosta distributore e caffè che, mi sembra il minimo, pago a tutti per inaugurare la mia new entry; si riparte e il caldo, avendo le giacche tecniche, anche se estive, inizia farsi sentire !
Da questo momento in poi, non so più le località che abbiamo toccato, preso com'ero a "tentare" di seguire il gruppo.
A mano a mano che si andava verso la meta, le cose hanno iniziato, per me, a mettersi male in quanto, come già asserito altrove, io non piego ma, semplicemente, "giro lo sterzo" !
A parte gli scherzi, per me e per Terry inizia una sorta di "via crucis", ossia il desiderio più grande era ARRIVARE A DESTINAZIONE per riposarci dalla tensione che si accumulava sempre di più.
La tensione era data dal fatto che io ho la "moto" da tre mesi scarsi e, quindi, ho ancora poca dimestichezza col suo peso e con le sue prestazioni, per cui tutto quello che faccio lo scopro mentre lo faccio; non sono buoni presupposti per affrontare i tornanti del Matese, dove le curve a gomito su strade strette mi "uscivano dagli occhi" e sembravano non finire mai.
Ogni volta che incrociavo un'auto, o peggio ancora, un camper, magari esattamente sulla curva, ingoiavo veleno ma, a parte la mia velocità lumachesca, tutto è filato liscio grazie anche alla "moto" che spingeva bene.
Ad un certo punto, non so assolutamente dove, ad uno stop ci fermiamo ma, al momento di ripartire, sbaglio sicuramente qualcosa perchè CADO DA FERMO ; il pachiderma si corica di nuovo e trascina a terra me e Terry.
Nulla di rotto a noi ma salta lo specchietto di sinistra (quello importante) per cui, tutto è stato peggio da allora in poi perchè non avendo la visuale di chi mi stava dietro, era Terry che guidava le mie manovre in uscita o in sorpasso; uno stress pazzesco per tutto quello che restava da fare nella giornata.
A tutto questo si aggiungeva l'ansia e la preoccupazione di rallentare il gruppo che doveva aspettarci ad ogni svincolo in quanto eravamo gli ultimi e, su quelle strade, portavamo un'andatura ... "vicina allo ZERO"; da un certo momento in poi (ma noi abbiamo compreso e non ce ne doliamo) il gruppo si ricompatta senza di noi e va avanti, ma ci aspetta agli incroci; neanche più la scopa !
Veniamo ai problemi personali: tunnel carpale alla mano dx che iniziava a dolermi sempre di più; dormiente cisti coccigea che si sveglia e mi provoca dolori al "fondo schiena".
Arriviamo a Fonte greca, dove ci fermiamo per mangiare in un bosco pieno zeppo di gente che sembrava la festa patronale; pance oscenamente nude ed enormi (che devi fare la mia !) bambini, cani, mosche, ma .... eravamo FINALMENTE fermi.
Si aggiunge un mio (consueto) mal di pancia e non vedo l'ora di arrivare ad un bar per usufruire dei servizi; ci arriviamo e .... scopro un nuovo "paradiso" .... il cesso !!!!
Si riparte per il ritorno e via, una nuova serie di ... TORNANTIIIIII; non vi racconto la sofferenza, vera e pura e il desiderio che tutto finisse il più presto possibile.
Alla fine di questi tornanti ritroviamo il gruppo che forse era lì da qualche ora; chi dormiva, chi fumava, chi cenava e, quando ci vedono spuntare, a momenti non si ricordano chi siamo.
Da Campobasso in poi la strada si fa più accessibile ma ormai la stanchezza ha preso il sopravvento e Terry ed io non vediamo l'ora di essere a casa.
Il gruppo ci lascia su nostra richiesta e rimaniamo da soli per il rientro; stanchezza e sofferenza ci costringono a più soste (il dolore alla mano e al fondo schiena era ormai insopportabile) per cui arriviamo a Molfetta alle 23.00 e lasciamo la "moto" parcheggiata in strada perchè anche il garage aveva chiuso.
Terry era preoccupata a lasciare lo scooter per strada, io non sapevo più se quello era uno scooter o la porta dell'inferno!!!
Doccia e letto e .... finalmente tutto finisce !
Conclusioni: l'entusiasmo iniziale ha lasciato il posto, soprattutto dopo la rottura dello specchietto, alla tensione e alla fatica, cosa che non ci ha assolutamente permesso di godere degli stupendi paesaggi che attraversavamo e che quasi non volevamo più vedere, sentendoli ormai ostili. Uscire in moto è un'avventura ma non ripeterei mai l'esperienza di ieri rovinata dalla mia inesperienza su un percorso che richiedeva senz'altro un po' di "allenamento" in più.
Non usciremo più, ovviamente, in gruppo se non dopo esserci fatte un po' le ossa da soli (sperando di non rompercele)....
Ma questo accadeva un anno fa !!!!
P.s. Sono caduto da fermo almeno altre tre/quattro volte !
10 luglio 2016 - uscita istituzionale ai Laghi del Matese.
La giornata inizia all'insegna di un entusiasmo a mille perchè partecipavamo, per la prima volta, ad una uscita col gruppo pugliese Puglia Bikers.
Partenza da Molfetta alle 7.25 per essere sul posto, a Barletta, alle 8.00.
Siamo puntuali e troviamo lì i primi partecipanti; metto il cavalletto laterale e non prevedo che sul terriccio di ciglio strada il cavalletto non tiene bene, infatti, neanche finite le presentazioni, "Giulia chiappona" ... si corica su un fianco, come un pachiderma stanco.
Rialzo la moto con l'aiuto degli astanti e pronuncio la prima "bestemmina" della giornata.
Si parte, e sulla 16 bis nessun problema, con la moto-scopa dietro di me.
Il motore è pronto, spinge senza problemi fino a 130kmh e ne ha ancora, Terry mi ficca gragnuole di pugni sul casco per farmi rallentare; faccio finta di decelerare !!!
Sosta distributore e caffè che, mi sembra il minimo, pago a tutti per inaugurare la mia new entry; si riparte e il caldo, avendo le giacche tecniche, anche se estive, inizia farsi sentire !
Da questo momento in poi, non so più le località che abbiamo toccato, preso com'ero a "tentare" di seguire il gruppo.
A mano a mano che si andava verso la meta, le cose hanno iniziato, per me, a mettersi male in quanto, come già asserito altrove, io non piego ma, semplicemente, "giro lo sterzo" !
A parte gli scherzi, per me e per Terry inizia una sorta di "via crucis", ossia il desiderio più grande era ARRIVARE A DESTINAZIONE per riposarci dalla tensione che si accumulava sempre di più.
La tensione era data dal fatto che io ho la "moto" da tre mesi scarsi e, quindi, ho ancora poca dimestichezza col suo peso e con le sue prestazioni, per cui tutto quello che faccio lo scopro mentre lo faccio; non sono buoni presupposti per affrontare i tornanti del Matese, dove le curve a gomito su strade strette mi "uscivano dagli occhi" e sembravano non finire mai.
Ogni volta che incrociavo un'auto, o peggio ancora, un camper, magari esattamente sulla curva, ingoiavo veleno ma, a parte la mia velocità lumachesca, tutto è filato liscio grazie anche alla "moto" che spingeva bene.
Ad un certo punto, non so assolutamente dove, ad uno stop ci fermiamo ma, al momento di ripartire, sbaglio sicuramente qualcosa perchè CADO DA FERMO ; il pachiderma si corica di nuovo e trascina a terra me e Terry.
Nulla di rotto a noi ma salta lo specchietto di sinistra (quello importante) per cui, tutto è stato peggio da allora in poi perchè non avendo la visuale di chi mi stava dietro, era Terry che guidava le mie manovre in uscita o in sorpasso; uno stress pazzesco per tutto quello che restava da fare nella giornata.
A tutto questo si aggiungeva l'ansia e la preoccupazione di rallentare il gruppo che doveva aspettarci ad ogni svincolo in quanto eravamo gli ultimi e, su quelle strade, portavamo un'andatura ... "vicina allo ZERO"; da un certo momento in poi (ma noi abbiamo compreso e non ce ne doliamo) il gruppo si ricompatta senza di noi e va avanti, ma ci aspetta agli incroci; neanche più la scopa !
Veniamo ai problemi personali: tunnel carpale alla mano dx che iniziava a dolermi sempre di più; dormiente cisti coccigea che si sveglia e mi provoca dolori al "fondo schiena".
Arriviamo a Fonte greca, dove ci fermiamo per mangiare in un bosco pieno zeppo di gente che sembrava la festa patronale; pance oscenamente nude ed enormi (che devi fare la mia !) bambini, cani, mosche, ma .... eravamo FINALMENTE fermi.
Si aggiunge un mio (consueto) mal di pancia e non vedo l'ora di arrivare ad un bar per usufruire dei servizi; ci arriviamo e .... scopro un nuovo "paradiso" .... il cesso !!!!
Si riparte per il ritorno e via, una nuova serie di ... TORNANTIIIIII; non vi racconto la sofferenza, vera e pura e il desiderio che tutto finisse il più presto possibile.
Alla fine di questi tornanti ritroviamo il gruppo che forse era lì da qualche ora; chi dormiva, chi fumava, chi cenava e, quando ci vedono spuntare, a momenti non si ricordano chi siamo.
Da Campobasso in poi la strada si fa più accessibile ma ormai la stanchezza ha preso il sopravvento e Terry ed io non vediamo l'ora di essere a casa.
Il gruppo ci lascia su nostra richiesta e rimaniamo da soli per il rientro; stanchezza e sofferenza ci costringono a più soste (il dolore alla mano e al fondo schiena era ormai insopportabile) per cui arriviamo a Molfetta alle 23.00 e lasciamo la "moto" parcheggiata in strada perchè anche il garage aveva chiuso.
Terry era preoccupata a lasciare lo scooter per strada, io non sapevo più se quello era uno scooter o la porta dell'inferno!!!
Doccia e letto e .... finalmente tutto finisce !
Conclusioni: l'entusiasmo iniziale ha lasciato il posto, soprattutto dopo la rottura dello specchietto, alla tensione e alla fatica, cosa che non ci ha assolutamente permesso di godere degli stupendi paesaggi che attraversavamo e che quasi non volevamo più vedere, sentendoli ormai ostili. Uscire in moto è un'avventura ma non ripeterei mai l'esperienza di ieri rovinata dalla mia inesperienza su un percorso che richiedeva senz'altro un po' di "allenamento" in più.
Non usciremo più, ovviamente, in gruppo se non dopo esserci fatte un po' le ossa da soli (sperando di non rompercele)....
Ma questo accadeva un anno fa !!!!
P.s. Sono caduto da fermo almeno altre tre/quattro volte !
Ultima modifica di AlTer il Mer Feb 21, 2018 8:43 am - modificato 2 volte.